Anthropos: Anthropos, 61.1966

Anthropos, 61.1966

Bibliographic Data

Journal

Structure Type:: Journal

Works URN (URL):: https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:kobv:11-714820

URN:: urn:nbn:de:kobv:11-714820

Persistent identifier:: BV043334262

Title:: Anthropos

Sub Title:: internationale Zeitschrift für Völker- u. Sprachenkunde

Place of Publication:: Fribourg

Publisher:: Ed. St. Paul

Year of Publication:: 1906

Collection:: Journals and Newspapers > Journals of Ethnology

Domain:: Social and cultural anthropology > General overview

Journal Volume

Structure Type:: Journal Volume

Works URN (URL):: https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:kobv:11-711748

URN:: urn:nbn:de:kobv:11-711748

Persistent identifier:: 1510221115730

Title:: Anthropos, 61.1966

Year of Publication:: 1966

Call Number:: LA 1118

Collection:: Journals and Newspapers > Journals of Ethnology

Journal Issue

Structure Type:: Journal Issue

Title:: Bd. 61, 1966, Heft 3-6

Collection:: Journals and Newspapers > Journals of Ethnology

Journal Article

Structure Type:: Journal Article

Title:: Il sacrificio umano praticato dagli Acioli dell'Uganda e da altri popoli niloti e nilo-camiti

Other person:: Boccassino, Renato

Collection:: Journals and Newspapers > Journals of Ethnology

638 Renato Boccassino Anthropos 61. 1966 I. Il sacrifizio umano praticato dagli Acioli dell’Uganda 1. Il discorso di anziani sul sacrifizio umano che i Paico (Acioli) offrirono al Jok Punu Il seguente «discorso sul sacrifizio umano che i Paico fecero a Punu» è la narrazione fattami in vari colloqui (giugno e luglio 1933) da Abita Olwoin, il Paico più vecchio che ho conosciuto durante il mio soggiorno di un anno tra gli Acioli. Era anche fiero del suo incontro con Emin pascià, il quale gfi aveva stretto la mano, e con sua moglie, che gli Acioli chiamavano Anyadwe. Abita Olwoin aveva già allora tre mogli. Quando lo conobbi era almeno bisnonno. «Sono molto vecchio, mi disse, e anche il figlio di mio figlio è già vecchio.» Era press’a poco coetaneo di Otober, il figlio di Omalako, ambedue stregoni posse- duti dal Jok Punu. Quando andai nella contrada Paico, Omalako era morto già da molti anni, ma Otober appena due mesi prima. Abita Olwoin non è stato il solo vecchio che mi ha dato informazioni sul sacrifizio umano, talvolta ai nostri colloqui erano presenti anche altri anziani di Paico e di Paira, i quali aggiungevano particolari degni di fede, che riferisco nello studio. Il sacrifizio del bambino con l’ombelico sporgente che i Paico fecero per circa tre anni al Jok Punu è il solo sacrifizio umano praticato sicuramente nella contrada Acioli. Difatti non ho trovato la minima conferma del sacrifizio di un bambino o di una bambina che villaggi Alerò avrebbero fatto anticamente vicino a una sorgente d’acqua calda e medicinale, chiamata Amoro, prima di lavare le piaghe del corpo con quest’acqua. Ho indagato accuratamente, ma anche persone di Alerò che abitarono vicino ad Amoro e si lavarono con quell’acqua, non ricordavano affatto il sacrifizio umano. La voce, giuntami da fonte europea, confondeva, credo, gli Alerò con qualche altra popolazione non Acioli, dove realmente si praticò il sacrifizio di una ragazza. Ad esemp 10 ’ Mons. Angelo Tarantino, studioso dei Tango, m’informò oralmente a Roma (dicembre 1965) che anticamente i Tango orientali abitanti lungo il Nilo, t a ^ volta, prima d’intraprendere una grande pesca, gettavano nel fiume una ragazza per propiziarsi la divinità dell’acqua [Jok Nam) e ottenere che i coccodriH 1 non assalissero i pescatori. In passato, quando i Paico erano ancora pochi, qualcuno scoprì un terreno dal quale affiorava sale bianco. Uno spirito maligno, Jok Punu, che si era annidato in quel terreno, cominciò ad agitare il corpo della persona che aveva scoperto l’aifiorarnent 0 del sale e a parlare dalla sua bocca: «Io sono il Jok Punu» e soggiunse che volev che gli fosse sacrificato un bambino con l’ombelico sporgente; se avessero fatt° questo sacrifizio il sale sarebbe venuto fuori buono. 1 vecchi cercarono un bambino di colore molto nero, con l’ombelico sp° r gente e cominciarono a sacrificare a quel buon punu. In seguito i Paico diventa# numerosi continuavano a sfruttare largamente quel punu, ma senza fare p lU

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